Indirizzo
Via 4 novembre 13
22036 Erba (CO)
Lombardia, Italy
Sculture
Sculture
SCULTURE IN DIVERSI MATERIALI
Nello spazio dedicato alla SCULTURA si trovano alcuni dei lavori plastici realizzati da Marina Giulia Crippa a partire circa dal 2009 con l’utilizzo di argille, gesso, metallo e materiali di riuso, elementi naturali.
La ricerca della forma attraverso la modellazione e la sperimentazione dei materiali plastici è stata per molti anni una costante del suo “stare” in ateliers e probabilmente la risposta ad un bisogno “innato” di modellare perseguendo solo il piacere del creare con le mani e il conseguente stupore nel vedere prendere forma la materia stessa.
Le molte figure di donna sono una costante e hanno alla fine creato un piccolo universo femminile che la circonda e le fa compagnia. Sono tutti pezzi unici fotografati da più punti di vista.
Chi fosse interessato puo’ scrivere per ricevere informazioni relative alle dimensioni e ai particolari
di ogni singola opera, al loro costo e alle modalità di pagamento e spedizione.
RICHIESTA INFORMAZIONI
Per ricevere informazioni sui costi preghiamo di segnalare il CODICE con cui è contraddistinto ogni lavoro.
Titolo: TERRA MADRE
Anno: 2014 – Terra semi-refrattaria, cottura al Bucchero.
Terra Madre inaugura nuove forme che differiscono da molti dei lavori precedenti, nei quali le figure femminili sono leggere, allungate e scarne; diversamente Terra Madre ha forme generose, morbide e dall’innata sensualità. Forme che riportano a Mamma Africa come archetipo di una matrice comune dell’umanità intera.Terra Madre nasce nei primi mesi del 2014, periodo durante il quale l’autrice partecipa a molte iniziative in preparazione dell’Expo 2015 di Milano dedicato al Cibo, aderendo al movimento Slow Food Italia. In questo contesto le tematiche inerenti la sostenibilità della produzione di cibo e l’impatto sul nostro pianeta erano spesso motivo di interesse e approfondimento. La Natura è da sempre grande maestra e guida. È in questa cornice che nasce questo lavoro plastico, forse come una inconsapevole risposta ad un desiderio di concretezza, di unione con la terra e di ricerca delle nostre origini e radici.
Titolo: NO-NAME
Anno: 2013-2015 – Terra cotta semi-refrattaria, rete metallica, supporto in acciaio.
Questo lavoro nasce in due tempi e si sviluppa in un arco temporale che va dal 2013 al 2015.Nasce per prima la piccola forma in terra cotta semi-refrattaria sotto la spinta di una ricerca che l’autrice stava conducendo in quei mesi sulla Identità e sul suo opposto, la negazione del sé. Questa ricerca ha condotto anche ad avvicinare indirettamente il mondo della Moda e delle Modelle.
Il piccolo bozzetto in argilla una volta completato e cotto in realtà è come se avesse “chiesto” di diventare grande e di assumere delle dimensioni più importanti.Dopo quasi due anni, la richiesta non si place l’autrice si pone di fronte alla sfida di intraprendere un processo di trasformazione nel quale dimensioni, pesi e materia mutano.Da qui la scelta di utilizzare un materiale diverso per consistenza e peso plasticità, la rete a maglie esagonali. La rete per sua natura si lascia estendere, ritagliare e cucire come un capo di tessuto, assumendo in questo caso contorni che espandono e riproducono in scala la piccola forma iniziale.
Il dialogo che alla fine si crea fra le due “senza nome” stupisce positivamente e da origine a una nuova opera che è la somma dei due percorsi e che si afferma con una sua identità ritrovata.
Titolo: DONNA
Anno: 2015 – Un lavoro in argilla semi-refrattaria cotta al bucchero.
In questa terra cotta c’è il tentativo di rappresentare l’eleganza tipica degli anni ‘50 e la femminilità che ne veniva esaltata. Nella composizione le diagonali e gli incroci creano un movimento di torsione che contrasta con la composta quiete.
Quiete solo apparente appunto, che nasconde fra le pieghe grande movimento di carattere. I dettagli nascosti e visibili ad un occhio attento…una zampa felina, una coda che sbuca in modo irriverente dal fondo della seduta vintage.
In questo lavoro c’è molto della storia famigliare e personale dell’autrice.
DONNA è una donna speciale, madre che oltre alla vita stessa, ha trasmesso e donato il gusto per la bellezza, quella bellezza da ricercare ovunque e in ogni cosa e la determinazione nell’affermare la propria personalità oltre ogni comoda convenzione.
Titolo: ATTESE
Anno: 2012 – 1° premio concorso Canzo
Questo lavoro si compone di più elementi: due multipli che rappresentano delle figure femminili, realizzate con una colatura in gesso Art Rock in uno stampo di silicone prodotto su un originale in terra cruda a perdere.La base su cui poggiano le due figure bianche è realizzata in lamiera piegata e saldata. Questo elemento ha la caratteristica di essere oscillante e se sfiorato è mobile, così da conferire all’intera opera una qualità cinetica che ricorda l’oscillare di una nave in navigazione. Allusione alla nave è anche data dagli elementi in nastro metallico forato, applicati alle due figure, che suggeriscono un parapetto del ponte e l’oblò di una cabina.
“Attese” nasce negli stessi mesi in cui si verifica la conduzione di laboratori di Arteterapia nell’ambito della cura di anziani. Questa esperienza si è contraddistinta dal contatto con persone che a vario titolo hanno lasciato la loro casa per andare in paesi lontani a prestare la loro opera: badanti, caregiver.
Tutte donne che lasciano terra, affetti e famiglia per necessità di sopravvivenza. Nei loro racconti e nel lavoro che si è poi realizzato per immagini, disegni ed opere, così come durante i laboratori, è spesso emersa la malinconia per la distanza, il senso di Attesa del ritorno a casa e anche l’Attesa di chi a casa le aspetta. La loro narrazione ha portato a pensare ad una esperienza non conosciuta direttamente ma di cui è fruibile la rappresentazione in numerosi filmati e scritti, come ad esempio La Grande Emigrazione oltreoceano di fine ottocento e inizio novecento di milioni di italiani. Uomini e donne che sono partiti su navi e battelli per sopravvivere e cercare una Speranza di Vita